07 gennaio, 2007

Confusa e felice

Essenzialmente non ci sono grosse cose da dire.. insomma non ho niente da dire, perché non riesco a collegare insieme dei pensieri seguendo un filo logico. L’unica strada potrebbe essere quelli di buttarli giù a raffica.. non un vero e proprio flusso di coscienza.. solo dei pensieri ben scelti tra i tanti che si susseguono infiniti..

1. A volte mi fermo, perché sento di non avere presente dove voglio arrivare. Cioè non riesco neanche a rispondere alla domanda cosa vorrei fare nella vita.. Io in realtà non lo so .. forse perché non voglio pronunciarmi. E’ come se preferissi farmi trascinare e vedere se arrivo da qualche parte dove c’è qualcosa di importante. Ma ci sarà qualcosa d’importante alla fine della strada che scelgo per il mio futuro? Che poi io per ora ho scelto solo di ridurre il campo delle possibilità. Ho chiuso notevoli porte, perché chiaramente certi lavori li escludo a priori, ma non so dove voglio arrivare. Solo confusione e attesa. Forse è sbagliato.

2. Sono stordita dal fatto che un incidente abbia cambiato la vita di Nicco in questo modo. Le difficoltà che le persone incontrano quando non possono camminare come tutti. Non possono fare una cosa così naturale come camminare e oltre tutto non possono superare determinati ostacoli che qualcuno a messo lì pensando che non ci sono problemi tanto tutti sanno salire uno scalino. Mi correggo che qualcuno a messo lì semplicemente non pensando. Chi se ne frega se in questo progetto la rampa è al limite della pendenza, vorrà dire che farà un po’ più di fatica il portatore di handicap che ci passa.. Ma stiamo scherzando?? Non è un portatore di handicap è una persona che ha avuto una delle più grosse sfortune e che non può più fare qualcosa che tu puoi ancora fare. Non pensiamo abbastanza agli altri. Io cerco di pensarci e a volte esagero, ma se tutti pensassero, per lo meno quando si tratta del loro lavoro, a chi ne subisce i risultati peggiori forse il mondo sarebbe migliore sul serio.

3. E’ buio, ma qualcosa nel buio crea una luce. Questa luce si chiama Speranza. Si muove un dito mentre tutto tace. Come un grido che squarcia il silenzio. E la speranza prende la scena. Lacrime. Ma sono lacrime di gioia. Siamo tutti bambini. E il sole sorge con una nuova notizia. (3 gennaio 2007 – Nicco manda questo messaggio: Riesco a muovere la punta del piede destro e l’alluce del sinistro!!! Vi voglio bene. Buona notte.)

Ciao ciao Marty

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