04 ottobre, 2011

Radioactive

E' difficile avere la possibilità di conoscere la vera amicizia nella vita. Io mi sono sempre fermata a metà strada, con la convizione di non piacere realmente a nessuno. Con la convinzione di non aver mai mostrato a nessuno chi sono realmente, per paura di non piacere. Ed essermi però ritrovata con niente tra le mani. Con una superficialità che sconvolge, che ti fa sentire una nullità. Ho visto persone dimostrare di voler bene in modi inimmaginabili ai propri amici. Ho visto dimostrazioni d'affetto, sforzi, km in macchina, sogni condivisi, gioia e dolori raccontati. Ho visto, ma non ho mai provato lo stesso. E so con certezza che non è tutta responsabilità mia. Basta un piccolo errore per essere messa alla porta, come se non fosse altro che quel gesto a contare. Ho sentito parole che mi rassicuravano di come i tempi sarebbero cambiati in meglio. Ho aspettatto sfregando le mani e saltellando dall'emozione del mio momento. Ma era un modo per tenermi da parte quando era possibile, niente di più. Non esiste, forse, una persona capace di farmi da amico, quello vero. Sono sbagliata io, sono sbagliati gli altri. Che importa! So solo che non si può giocare con i miei sentimenti. Io sono così lontana dalla logica degli altri che spesso mi sento aliena, in difetto quasi, strana, sbagliata. Ma un amico dovrebbe evitarti tutto questo. Perchè se è amico vero non importa se sei più difficile degli altri, lui ha trovato qualcosa in te e vuole stare con te. Sono stufa di vivere di illusioni. Non mi merito di stare sempre nell'angolo.

29 maggio, 2011

Raccontami


Era il 20 Giugno del 2009 (fonte: whendidyoujointwitter) . Dopo aver partecipato a Maggio come comparsa alle riprese italiane del film New Moon a Montepulciano, mi tenevo informata per trovare sul web se ci fosse qualche foto casuale di me sul set. Fu allora che mi imbattei nella scommessa tra Peter Facinelli e il suo consulente Rob DeFranco. All'attore servivano 500000 followers su Twitter per vincere e così mi sono iscritta (ho scoperto con un giorno di ritardo rispetto ai termini della scommessa :P). L'ho abbandonato per un po' e poi ho cominciato ad apprezzarne le potenzialità. Oltre al poter stare in contatto con gli amici e conoscerne di nuovi, la grande utilità di Twitter è la velocità di diffusione delle notizie. Così quando è morto Michael Jackson ho mandato un messaggio a mia mamma che era in Grecia, prima che si decidessero a diffondere la notizia in Italia. Certo l'insidia delle bufale è sempre dietro l'angolo, ma con una ricerca su Google è semplice risolvere i dubbi.
E questa è la storia della nascita dell'accout neysi85!

E il vostro account com'è nato? C'è una storia complicatissima dietro, la pura curiosità o la voglia di rimanere in contatto con qualcuno? Mi piacerebbe conoscere le vostre twitorigini :)

20 aprile, 2011

where is my mind

Un'idea può cambiare la vita delle persone. In particolare un'idea assillante può diventare un'arma contro se stessi. Tanti geni sono morti senza esser riusciti a sbrogliare un'idea che era venuta loro, ma della quale non erano stati in grado di trovare una soluzione. Come Inception insegna può essere qualcun altro a infilare nella tua testa un'idea incontrollabile, incontenibile e a volte irrisolvibile. Molto più spesso però saremo noi stessi a trovare qualcosa che catturi tutte le nostre attenzioni che ci consumi e che ci obblighi a dimostrarle che diavolo noi non ci facciamo battere da un'idea non siamo mica così stupidi. Al contrario ci comportiamo come stupidi, combattiamo i mulini a vento. Perchè a volte le idee che ci entrano in testa non sono realmente alla nostra portata. Ci riempiono il cervello di domande alle quali possiamo forse rispondere o forse no. Nell'incertezza più totale combattiamo a spada tratta per arrivare all'obiettivo: dare un risultato degno dell'idea. Ma se questo risultato non esistesse o fosse realmente troppo grande per noi, la battaglia sarebbe persa in partenza. Noi ovviamente non siamo in grado di saperlo. Però c'è sempre qualcosa che possiamo fare. Mantenere lucidità, cercare di lasciare l'aspetto più pazzo di noi stessi ad altre sfere e dare il massimo, ma senza arrivare alla follia. E quindi l'unica cosa che possiamo fare è fermarci e guardarci intorno. Ci accorgeremo che c'è un mondo che abbiamo trascurato, magari per anni, per dar retta ad un'idea. L'idea non concretizzata resterà astratta e noi non saremo appagati da essa. Obbietto a me stessa dicendo che a volte è stato proprio l'inseguire un'idea fino alla follia a permettere all'umanità enormi passi avanti. Sappiamo tutti che la fregatura sta nel fatto che si tratta sempre non solo di scegliere, ma di fare la scelta giusta.

09 aprile, 2011

Niente paura

"Il problema è che abbiamo paura, basta guardarci.

Viviamo con l'incubo che da un momento all'altro
tutto quello che abbiamo costruito possa distruggersi.
Con il terrore che il tram su cui siamo possa deragliare.
Paura dei bianchi, dei neri;
della polizia e dei carabinieri;
con l'angoscia di perdere il lavoro
ma anche di diventare calvi, grassi, gobbi, vecchi,ricchi.
Con la paura di perdere i treni e di non arrivare in
orario agli appuntamenti.
che scoppi una bomba,
di rimanere invalidi;
di perdere un braccio, un occhio, un dente,
un figlio, un foglio.
Un foglio su cui avevamo scritto una cosa importantissima.

Paura dei terremoti, paura dei virus
paura di sbagliare, paura di dormire;
paura di morire prima di aver fatto tutto quello che
dovevamo fare.
Paura che nostro figlio diventi omosessuale,
di diventare omosessuali noi stessi.
Paura del vicino di casa, paura delle malattie,
paura di non sapere cosa dire;
di avere le mutande sporche in un momento importante.

Paura delle donne, paura degli uomini
paura dei germi, dei ladri, dei topi e degli scarafaggi.
Paura di puzzare, paura di votare, di volare
paura della folla, di fallire
paura di cadere, di rubare
di cantare,
paura della gente,
Paura degli altri."

(Monologo tratto dal film "Happy Family")

19 marzo, 2011

Time is running out

Quest'anno sono io a chiedere a te un regalo. Fa che i miei ricordi non si offuschino, che non perda le immagini che ho di te, ma che possa allo stesso tempo andare avanti, lasciarti andare. Vorrei non vivere nel rimpianto e nelle possibilità mancate, vorrei poter dire ok non si torna indietro, si può solo andare avanti. Ma ancora non ci riesco ed è passato del tempo, la tua voce quasi non la ricordo più e mi sento in colpa, perchè ti ho pensato tanto, ma non sono stata in grado di salvare tutti i nostri ricordi. Non ci riesco a fare finta di niente quando qualcuno crede che il mio babbo sia qualcun altro, quando partono le prime note di Imagine, quando qualcuno ti nomina raccontando del tempo passato insieme a te. Io avevo bisogno di un'altra maturità per poter accettare che te ne saresti andato proprio quando pensavo di poter costruire un vero rapporto. Non riesco a farmene una ragione e mi sento come se dovessi passare tutta la vita in punizione. Io ho il tuo stesso carattere difficile e forse non voglio cambiare, perchè è come se mi ricordasse ogni giorno ancora di più che io sono tua figlia.

15 marzo, 2011

Fragile

Credo che concepire la natura come un nemico sia profondamente sbagliato. Il vero nemico dell'uomo è l'uomo stesso. Questo non toglie che le tragedie turbano, scuotono, indeboliscono. E quello che è successo in Giappone colpisce in profondità. Un disastro, una strage, un'imponente devastazione. Ma noi siamo ospiti e quando la natura ha bisogno dei suoi spazi se li prende, come noi abbiamo fatto con i suoi. Dopo le vittime dovute al terremoto, ma soprattutto al conseguente tsunami, ora il problema si sposta sulle radiazioni. E questa è ancora colpa della natura o la natura può diventare a sua volta vittima dell'uomo per l'ennesima volta? Riflettiamo prima di sbagliare nemico.