19 marzo, 2011

Time is running out

Quest'anno sono io a chiedere a te un regalo. Fa che i miei ricordi non si offuschino, che non perda le immagini che ho di te, ma che possa allo stesso tempo andare avanti, lasciarti andare. Vorrei non vivere nel rimpianto e nelle possibilità mancate, vorrei poter dire ok non si torna indietro, si può solo andare avanti. Ma ancora non ci riesco ed è passato del tempo, la tua voce quasi non la ricordo più e mi sento in colpa, perchè ti ho pensato tanto, ma non sono stata in grado di salvare tutti i nostri ricordi. Non ci riesco a fare finta di niente quando qualcuno crede che il mio babbo sia qualcun altro, quando partono le prime note di Imagine, quando qualcuno ti nomina raccontando del tempo passato insieme a te. Io avevo bisogno di un'altra maturità per poter accettare che te ne saresti andato proprio quando pensavo di poter costruire un vero rapporto. Non riesco a farmene una ragione e mi sento come se dovessi passare tutta la vita in punizione. Io ho il tuo stesso carattere difficile e forse non voglio cambiare, perchè è come se mi ricordasse ogni giorno ancora di più che io sono tua figlia.

15 marzo, 2011

Fragile

Credo che concepire la natura come un nemico sia profondamente sbagliato. Il vero nemico dell'uomo è l'uomo stesso. Questo non toglie che le tragedie turbano, scuotono, indeboliscono. E quello che è successo in Giappone colpisce in profondità. Un disastro, una strage, un'imponente devastazione. Ma noi siamo ospiti e quando la natura ha bisogno dei suoi spazi se li prende, come noi abbiamo fatto con i suoi. Dopo le vittime dovute al terremoto, ma soprattutto al conseguente tsunami, ora il problema si sposta sulle radiazioni. E questa è ancora colpa della natura o la natura può diventare a sua volta vittima dell'uomo per l'ennesima volta? Riflettiamo prima di sbagliare nemico.