26 settembre, 2006

Simply the best



Provate ad immaginare, ed è facile per tutti farlo, lo stress che comporta un esame. Provate a pensare di arrivare con mezz'ora di ritardo e segnarvi nella lista per l'orale al dodicesimo o al tredicesimo posto. Calcolate mezz'ora per ogni persora più un'abbondate ora di pausa pranzo e qualche perdita di tempo in qua e là. Ecco adesso metteteci anche il fatto che alle cinque e mezzo avete un impegno e che facendo il calcolo il vostro esame capiti a pelo su quell'orario. Tornate a casa per pranzo dopo aver sentito qualche orale ed esservi demoralizzati e continuate a pensare che le cose sono troppo incasinate. Ecco ora provate ad immaginare che liberazione finire l'esame alle quattro del pomeriggio con un favoloso voto e l'interrogazione più appagante che vi potessero fare. Una sensazione tra la liberazione, la tranquillità, la pace, con un pizzico di interna euforia, ma composta, complimenti personali a se stessi e, diciamolo pure, incredulità che le cose abbiano cambiato strada e abbiano imboccato la più positiva. Voglio precisare che gli sforzi per questo esame sono stati notevoli e che il panico è una componente non poco difficile da controllare. Insomma è stata quella che si può facilmente definite una bella soddisfazione!

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